Caro Diego
Caro Diego :
Ho trascorso questi giorni a Roma con mio zio Benedetto chiacchierando tra letture e bicchieri di vino , come intelletuali incomprensi .
Maledetto amore , parliamo di lui , che tormento!
Abbiamo parlato di lacrime e sangue , della vita , del passare degli anni , di come tutto potrebbe cambiare in un istante e non potremmo più essere qui domani.
Abbiamo parlato di Marta , che non conosce il danno che la libertà le fa , che è sempre triste e preda della malinconia.
Abbiamo parlato di un mondo magico , che peccato , io credo che non esista , una vita che accade e si rivela una farsa.
Caro Diego, immagina adesso che ognuna di queste parole scritte qui apra i cuori delle persone , le faccia riflettere , che per una volta si lasciamo andare , dimenticando i momenti più tristi della vita.
Immagina che una lampada magica ti aiuti a sognare , allunghi i tuoi anni . Cosa ne faresti ?
Mio zio dice che siamo apprendisti di tutto e saggi di niente , che la vita è bella e , che i ricordi sono tesori di valore incalcolabile.
Dò la mia ragione , ma non capisco perché sono schiava della tristezza e delle pillole che mi rendono felice , delle bevande nelle albe sole , degli uomini che mi amano di meno.
La tua amica che ti vuole bene.
ps: non puoi maledirmi per i miei vizi . Sono una scrittrice triste .
Mónica
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